27-04-2020 Emergenza Corona Virus – FASE 2 Riaperture attività

27-04-2020 Emergenza Corona Virus – FASE 2 Riaperture attività

27 Aprile 2020

Con questa circolare cerchiamo di fornirvi le prime indicazioni sulle novità del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 26 aprile 2020.

Come potrete verificare dalla lettura della presente, tale decreto da il via alla così detta FASE 2 che prenderà ufficialmente il via dal prossimo 4 maggio 2020.

Qui porremo maggiormente l’accento sulle novità previste in tema di ripresa delle varie attività produttive, lasciando invece il compito alle prossime nostre comunicazioni di entrare nel merito delle novità in tema di prescrizioni sanitarie, di libertà di movimento e di tutte le indicazioni che sono state previste.

Preliminarmente è importante sottolineare come le misure di seguito riportate riguardano l’intero territorio nazionale.
Inoltre, sino al 3 maggio 2020, le Regioni potrebbero introdurre normative più stringenti (cioè vietare la riapertura di determinate attività, o stabilire regole più severe per tale riapertura).

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Dal 27 aprile al 3 maggio 2020

  • Non sono state previste ulteriori aperture di attività rispetto a quelle già previste dalle precedenti disposizioni; di fatto, quindi, la situazione è rimasta immutata rispetto alla settimana precedente;
  • Tutte le aziende che, invece, potranno iniziare nuovamente la propria attività dal prossimo 4 maggio e delle quali di seguito diamo indicazione, possono compiere operazioni di rimessa in pristino e di adeguamento delle norme di sicurezza.
    Quindi, pur rimanendo chiuse al pubblico sino al 4 maggio, sia i titolari che i dipendenti possono recarsi in azienda sempre con autocertificazione al seguito.

Dal 4 maggio 2020

Potranno nuovamente aprire le attività i cui codici Ateco sono ricompresi negli allegati 1, 2 e 3 del Decreto di cui in oggetto (vedi allegati alla presente);

In sostanza potranno aprire:

  • Tutte le attività industriali
  • Tutte le attività del settore edilizia
  • Tutte le attività di commercio all’ingrosso
  • Tutte le attività professionali e di servizi alle aziende.

Non potranno aprire a tale data:

  • Bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie, se non con la sola possibilità, oltre alla già concessa “vendita a domicilio”, di fare vendita da asporto e cioè che il cliente possa accedere al locale per ritirare la propria merce. Resta l’obbligo di mantenere la distanza di almeno un metro, nonché il divieto di consumo all’interno dei locali e di sosta nelle immediate vicinanze degli stessi;
  • Gli esercizi commerciali al dettaglio (negozi);
  • Le attività di cura alla persona (parrucchieri, estetisti)
  • Palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

Come sono previste le riaperture di queste ultime attività?

Dal 18 maggio 2020

Per gli esercizi commerciali al dettaglio (negozi), la riapertura è stata annunciata per il 18 maggio, salvo quelli già aperti in quanto ricompresi nell’allegato 1 del DPCM dello scorso 1 aprile.

In qualsiasi caso comunque il negozio deve/dovrà garantire:

  • il rispetto delle indicazioni fornite nell’allegato 5 del presente Decreto e di cui daremo maggiore approfondimento con successiva circolare;
  • la distanza interpersonale di un metro;
  • l’ingresso dilazionato;
  • la permanenza dei clienti all’interno dei locali per il solo tempo necessario all’acquisto.

Rimane comunque consentito, per ogni negozio, il commercio tramite internet, televisione, corrispondenza, radio, telefono.

Dal 01 giugno 2020

Le attività di cura alla persona, la cui ripresa è stata annunciata per il prossimo 1 giugno, tra le quali quelli di parrucchieri, barbieri e estetisti, rimangono sospese salvo quelle individuate nell’allegato 2 del Decreto in oggetto.

Bar, ristoranti, gelaterie, pasticcerie.

A data ancora da definire

Le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali, centri ricreativi.

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