
Successione, passaggio generazionale e tutela patrimoniale
Di Roberto Mazzoleni, 14 Febbraio 2025
Successione, passaggio generazionale e tutela patrimoniale
Cari clienti,
giovedì 13 febbraio abbiamo organizzato un convegno sul tema della “Successione, Passaggio generazionale e Tutela della proprietà”. Per chi c’era, credo che il messaggio del nostro relatore. il dott. Massimo Doria, sia stato chiaro e concreto. Per chi non c’era- e me ne spiace perché è stato davvero interessante – ve lo sintetizzo qui di seguito.
Tutto l’impianto successorio in Italia è declinato alle norme del codice civile (che risale al 1942 quando l’Italia era in piena guerra mondiale e lo scenario sociale era completamente diverso dall’attuale). Vuoi che sia una legge di ben 83 anni fa a decidere il futuro del tuo patrimonio e della tua azienda?
Le statistiche ci dicono che solo il 13% degli italiani pensa a pianificare la propria successione; il restante 87% lascia alla legge la decisione sulla propria successione con effetti che possono essere problematici.
L’Italia è un paradiso fiscale per le successioni. Franchigie e aliquote attuali determinano un carico fiscale nettamente inferiore agli altri Paesi Europei. Ma fino a quando questo rimarrà cosi visto il debito pubblico italiano sempre in enorme crescita?
E allora, che fare?
In primis vi dico cosa non fare: ciò che di più sbagliato potreste fare è lasciar correre e pensare che tanto ci si potrà pensare più avanti. Queste sono valutazioni da fare in “tempo di pace”, con la dovuta serenità. Non si pianifica quando il problema è sorto, lì lo si può solo gestire cercando di non farsi del male più del dovuto. Pianificare significa pensarci ed agire quando il problema non è ancora sorto.
E l’aspetto successorio possiamo subirlo anche se non riguarda noi: se siete soci di società con altri soggetti, il non governo dell’aspetto successorio potrebbe portarvi effetti negativi in caso venga a mancare la figura del vostro socio.
E quali sono gli strumenti?
Dipende certamente da ogni singola situazione: dalla redazione di un testamento olografo (basta carta e penna, scrivere le volontà e apporre data e firma); alla redazione di “patti di famiglia” per chi vuole destinare il futuro dell’azienda a taluni dei propri eredi, dal disporre in vita donazioni di patrimonio (per sfruttare anche il sistema di tassazione) alla verifica delle clausole statutarie delle vostre società.
Insomma, le soluzioni ci sono. Serve solo che abbiate la voglia di affrontare il tema con serietà. Nessuno di noi è eterno ed il pensiero che tutto il patrimonio accumulato dopo una vita di lavoro sia usufruito da persone che magari nemmeno conosciamo oppure che sia la causa di dispute non credo che sia edificante.
Pensiamoci prima. Muoviamoci ora. E decidiamo noi, non facciamo decidere ad altri.
Roberto Mazzoleni