
In un periodo di grandi cambiamenti il focus DEVE rimanere UNO: LA TUA AZIENDA
Di Roberto Mazzoleni, 12 Novembre 2018
Cari imprenditori, è iniziato un periodo di profondi cambiamenti tecnici fiscali, ne parlo nei prossimi paragrafi di questo articolo, ma per voi l’attenzione DEVE rimanere la vostra azienda.
Si è appena conclusa, con la scadenza del 31 ottobre, la stagione della dichiarazione dei redditi per l’anno 2017.
Ma c’è poco da festeggiare, perché bisogna, da subito, rimettersi in careggiata per analizzare, valutare ed infine prendere decisioni sulle novità in arrivo per il prossimo anno.
Ognuno di voi, a seconda delle dimensioni della propria attività, avrà oggi, sulla propria scrivania, alcuni fascicoli relativi alle novità fiscali che sono in corso di valutazione e che dovranno essere evase con l’inizio del nuovo anno.
Proviamo ad elencarle.
Tutti sapete, ormai, dell’obbligo di fatturazione elettronica che sarà operativo dal 01 gennaio 2019.
Rimossi i dubbi relativi ad una proroga, che non ci sarà per il semplice fatto che per il Governo, questo adempimento, vale un paio di miliardi di euro in termini di lotta all’evasione; il nostro studio si è già mosso nel mese scorso con ciascun cliente per valutare quale sia la soluzione migliore (in termini di ottimizzazione della gestione contabile, amministrativa ed economica), per affrontare questo nuovo impegno che impatterà certamente nell’organizzazione di ogni singola azienda e nel rapporto con lo studio di consulenza contabile e tributaria.
In questa ultima parte dell’anno ogni nostro cliente avrà un incontro con l’apposito team specialistico dello studio ed organizzeremo una seduta comune per spiegare, in maniera pratica e concreta, come utilizzare il software dedicato.
Vi sono poi le novità relative ai nuovi limiti del regime forfettario, che ai nostri politici piace chiamare “flat tax”.
In sostanza, altro non è che l’aumento del limite attuale di ricavi annui per le persone fisiche con partita Iva (che per la gran parte delle attività è fissato a 30.000€) per tutti ad euro 65.000, al quale andrà applicato un coefficiente di redditività (a seconda del codice attività).
Al reddito così determinato verrà applicata la percentuale di imposta secca del 15% (o 5% per le attività start-up).
Chiaramente il tutto diventa un mero calcolo di convenienza economica.
Sono interessati a tale valutazione tutti i soggetti che nel 2018 erano già nel regime forfettario, coloro che escono per scadenza naturale dal vecchio ed amato “regime dei minimi”, oppure che adottano il regime semplificato ma raggiungono un volume di ricavi 2018 che gli permette di entrare nel regime forfettario.
La verifica da fare sarà controllare se, le principali conseguenze del regime forfettario:
- Imposta IRPEF al 15% (o 5% per le attività start-up)
- non applicazione dell’IVA e quindi nemmeno possibilità di detrazione
- non incidenza degli acquisti e dei costi di gestione nella determinazione del reddito
- nessun obbligo di fatturazione elettronica, se non per gli acquisti
- agevolazioni contabili
- nessuna possibilità di deduzioni e detrazioni personali
siano economicamente convenienti rispetto all’alternativo regime di contabilità semplificata che, invece, è incardinato nella determinazione del reddito secondo il criterio “ricavi-costi”.
Ci sono anche imprenditori o lavoratori autonomi che hanno la necessità di valutare l’impatto della cosiddetta pace fiscale, ossia del provvedimento, già in vigore con il Decreto Legge 119/2018, che permette la chiusura di alcune posizioni aperte verso l’Agenzia delle Entrate o della Riscossione.
Un provvedimento “peace&love” , annunciato forse con troppa enfasi rispetto al testo normativo, che dovrebbe permettere:
- di chiudere i ruoli esattoriali rimasti inevasi, con il risparmio di sanzioni ed interessi,
- di stralciare definitivamente i ruoli esattoriali di modesto importo,
- di presentare un’autodenuncia per sanare le annualità precedenti.
Di certo, altrettanta attenzione dovrà essere mantenuta sulle modifiche che da qui a Natale potranno arrivare e, soprattutto, sulle maggiori spiegazioni che verranno fornite sulle nuove disposizioni introdotte.
Infine, non dimentichiamo la riforma della legge fallimentare, (ops, scusate, la parola fallimento non si può più dire ed è stata sostituita da “crisi ed insolvenza”), che con l’attuazione delle Legge 155/2017 definisce nuovi criteri e modalità più stringenti che gli imprenditori dovranno tenerne conto nella gestione della propria azienda.
Insomma, periodo di grandi novità, tutte importanti.
Noi, come studio, saremo in prima linea per fornire ad ogni cliente le spiegazioni, i chiarimenti e valutare insieme ogni singolo punto raccontato sopra.
Ma ciò che voglio, più di tutto sottolineare, è che tutte queste novità non devono minimamente scalfire l’obbligo principale di ogni imprenditore: quello di tenere sotto controllo le dinamiche della propria azienda, che non sono cambiate, né mai cambieranno!
Possono introdurre e modificare le normative fiscali e civilistiche, ma ogni imprenditore non può prescindere:
- dal monitoraggio del margine di contribuzione
- dalla copertura dei costi fissi
- dalla gestione della liquidità
ecc. e, dalla scelta delle strategie di marketing, per promuovere il tuo prodotto o servizio.
Non dimenticare mai che il ruolo principale di ogni imprenditore non è quello di farci assorbire dalle novità fiscali, ma di essere quotidianamente sul pezzo, quali soggetti “esperti di marketing che sanno leggere un bilancio”!
Alla prossima, stay tuned!
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