La dichiarazione 730 precompilata, o meglio… pre-complicata
Di Roberto Mazzoleni, 10 Aprile 2015
LA DICHIARAZIONE 730 PRECOMPILATA, O MEGLIO PRE-COMPLICATA
In questo periodo si sente spesso parlare della dichiarazione 730 precompilata. Ma che cos’è?
E, soprattutto, perché non è poi così “rivoluzionaria” e a vantaggio del contribuente come sbandiera il governo che l’ha ideata? Prima di criticarla, però, vediamo di conoscerla meglio e capire come l’Agenzia delle Entrate la elabora.
Chi è interessato? Iniziamo a dire che la dichiarazione 730 precompilata riguarda i lavoratori dipendenti e i pensionati che l’anno scorso hanno presentato il modello 730/2014 relativo ai redditi del 2013. Gli stessi contribuenti cui il sostituto d’imposta ha inviato la Certificazione Unica 2015. Ricevono la dichiarazione 730 precompilata anche coloro che l’anno scorso hanno presentato il Modello Unico Persone Fisiche 2014, pur potendo presentare il tradizionale modello 730.
In base a quali dati viene elaborata? La dichiarazione 730 precompilata si basa prevalentemente sulle informazioni riportate nella Certificazione Unica 2015. L’Agenzia delle Entrate attinge anche ad altri soggetti tra cui gli enti previdenziali e le imprese di assicurazione, i quali sono tenuti a comunicare gli interessi passivi su premi assicurativi, mutui e contributi previdenziali. Infine, le elaborazioni riguardano i dati del contribuente presenti nell’Anagrafe Tributaria e nella dichiarazione dei redditi dello scorso anno.
Quando è disponibile? La dichiarazione 730 precompilata in realtà non arriva a casa del contribuente tramite posta ordinaria, ma dal 15 aprile è disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Per accedere alla relativa sezione del sito, il contribuente dovrà richiedere il PIN d’accesso.
Cosa è disponibile? Una volta entrati nell’apposita sezione del sito, oltre alla dichiarazione 730 precompilata l’Agenzia delle Entrate mette a disposizione del contribuente:
- l’esito della liquidazione e il modello 730-3 che ne riporta i dettagli;
- un prospetto sintetico relativo ai redditi, alle spese riportate nella dichiarazione e alle principali fonti dalle quali provengono i dati stessi.
Le istruzioni specificano, e qui cade l’asino, che laddove le informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate risultino incomplete, queste non verranno inserite direttamente nella dichiarazione. Ma esposte nell’apposito prospetto per consentire al contribuente di verificarle ed eventualmente indicarle nel modello 730 precompilato. Il prospetto riporta anche le informazioni “dubbie” che richiedono una verifica successiva.
Ci hanno dichiarato in pompa magna che la grande rivoluzione proposta dall’Agenzia delle Entrate fosse quella di rendere sostanzialmente indipendente il contribuente nella redazione della dichiarazione, quanto meno nelle ipotesi maggiormente frequenti. E invece ora si viene a conoscenza che anche le informazioni già note potrebbero essere “incomplete” oppure “incongruenti”.
E qui sta il punto finale: ma che semplificazione sarà se poi il contribuente dovrà comunque farsi assistere da un professionista per verificare la congruità dei dati e aggiungere quelli non in possesso dell’Agenzia delle Entrate? Ecco perché la dichiarazione 730 precompilata è in realtà una dichiarazione pre-COMPLICATA!