[I Pilastri aziendali] Il conto Economico

[I Pilastri aziendali] Il conto Economico

Di Roberto Mazzoleni, 19 Ottobre 2015

Break even pointBuongiorno a tutti,
come promesso, continuiamo spediti nell’analisi dei pilastri aziendali.

E come di consueto vi scrivo qualche pensiero (circa 3′ per leggere questo articolo) che parecchi di voi troveranno molto utili e che vi faranno meditare.

Dopo aver parlato nei precedenti articoli dell’importanza di crearci:

concentriamoci ora sull’aspetto economico della nostra azienda.

Il Conto Economico.

Il conto economico di un’azienda è il prospetto che racchiude tutti i costi e tutti i ricavi di un determinato periodo che, solitamente, coincide con l’anno solare. Pertanto, il risultato del conto economico può essere

  • un utile, se i ricavi sono maggiori dei costi
  • o una perdita se i costi sono maggiori dei ricavi.

Semplice, no?

Così come è semplice affermare che il monitoraggio del conto economico è fondamentale per dare continuità all’azienda.

Ed eccovi allora alcune definizioni che non possiamo non considerare:

  • Il ricavo > è il prezzo a cui vendiamo il nostro prodotto/servizio
  • I costi diretti > sono tutti quei costi direttamente imputabili alla produzione di un bene o di un servizio. L’acquisto della materia prima, l’energia utilizzata, il personale che ha costruito il prodotto sono tutti esempi classici di “costi diretti”.

La differenza matematica tra questi due valori è il “Margine di Contribuzione”.

Non esiste, o meglio non dovrebbe esistere, imprenditore con non conosca qual è il margine di contribuzione creato, in un determinato periodo, nella propria azienda.
Perché il margine di contribuzione è la vera essenza dell’azienda, o la “ciccia” se preferite.

Se  NON ho margine di contribuzione positivo, o se positivo ma alquanto limitato, è inutile andare avanti a fare ragionamenti: è lì che devo intervenire e lo devo fare al più presto.

La stragrande maggioranza delle crisi aziendali ha come fattore scatenante il mancato rispetto dell’equilibrio economico.

In questi casi, il margine di contribuzione è:

  • negativo
  • oppure non sufficiente a sostenere l’intera attività aziendale.

Perché è proprio il Margine di Contribuzione che mi permette di coprire tutti gli altri costi indiretti (cd “spese generali”) e che determina la produzione di un utile d’esercizio.

Capite bene perché, in un’ottica di controllo della gestione delle nostre aziende, il monitoraggio del Margine di Contribuzione diventa un elemento indispensabile e nel cruscotto di controllo della nostra azienda questa indicazione non deve mai, e ripeto mai, mancare.

Entriamo nello specifico, fate attenzione.

L’analisi del conto economico permette altresì di individuare ulteriori indicatori di performance:

  • Il R.O.S. (Return on sale) che indica il valore percentuale del margine operativo netto rispetto al fatturato.
    ROS =  Reddito operativo / Ricavi
  • Il R.O.I. (Return on Investiment) che esprime la capacità di un’azienda di remunerare il capitale investito
    ROI= Reddito operativo/ Capitale Investito
  • Il TOCI (Turn over del capitale investito) che esprime la velocità con cui l’azienda riesce a trasformare il capitale investito in moneta.
    TOCI= Ricavi / Capitale investito

Ma l’aspetto principale di tali indici è che segna la direzione in cui deve muoversi l’azienda nella propria strategia.

Un’azienda con un alto indice ROS avrà certamente un punto di pareggio (Break Even Point) molto basso, costi fissi alti e costi variabili inferiori ai fissi: bastano minime variazioni di vendita per aumentare di molto la redditività.

Un’azienda con un alto indice TOCI avrà margini di contribuzioni molto bassi e un bisogno di vendere un’elevata quantità di prodotti per fare utile: la redditività varia solo se varia di molto il numero delle vendite.

Per farmi capire meglio, vi racconto un caso reale.

Lo scorso anno si è affidata a me un’azienda di servizi poiché aveva una crisi di liquidità: non riusciva più a mantenere i suoi impegni a fine mese.

Con l’analisi del margine di contribuzione abbiamo scoperto che una buona parte dei servizi erano in perdita!

Abbiamo quindi chiuso quei contratti e ci siamo dedicati a sostenere i servizi che invece erano produttivi.
A distanza di un anno, l’azienda ha ripreso a produrre utile.

Ricordatevi sempre: la prima analisi su una crisi aziendale parte dal conto economico.

Quindi: vai subito a vedere il margine di contribuzione della tua azienda e verifica i tuoi indici economici…

Se vuoi approfondire l’argomento e/o valutare la tua azienda non devi far altro che contattarmi.

A presto!

Roberto

 

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